il Sanguinoso assedio di Sarajevo raccontato in un podcast

ULTIMO AGGIORNAMENTO: 13/11/2025 by Silvio Spina


Chi ha un po’ di anni sulle spalle come il sottoscritto, sufficienti a ricordare con chiarezza il periodo 1991-2001, avrà sicuramente impresso sulla sua mente almeno un’immagine delle guerre che hanno destabilizzato l’ex Jugoslavia: la fine della federazione dopo la morte di Tito, le guerre intestine che hanno portato alla nascita di Stati indipendenti e di nuovi confini, lasciandosi dietro una lunghissima scia di sangue e di contrasti etnici che in alcuni casi si sono protratti fino ad oggi, a distanza di oltre 30 anni.

Un periodo doloroso e complesso, che ha lasciato una ferita indelebile nel cuore dell’Europa: proprio per questo motivo le notizie che circolano in questi giorni e che hanno riportato in prima pagina una delle pagine più sanguinose di quel conflitto, sono un vero e proprio pugno allo stomaco.

La Procura di Milano, infatti, ha aperto un’inchiesta su un presunto scandalo legato alla guerra in Bosnia, in particolare all’assedio di Sarajevo tra il 1992 e il 1996. Secondo le prime ricostruzioni, alcuni cittadini italiani, insieme a stranieri, avrebbero pagato per partecipare a una sorta di “turismo di guerra”, prendendo parte come cecchini a operazioni condotte dalle milizie serbo-bosniache e sparando sui civili intrappolati nella città assediata. L’indagine, attualmente contro ignoti, ipotizza il reato di omicidio volontario plurimo aggravato da crudeltà e motivi abietti.

Le indagini sono partite da una segnalazione che raccoglieva testimonianze su presunti “safari della morte”, durante i quali i partecipanti avrebbero versato somme elevate per poter sparare dai colli intorno a Sarajevo, con tariffe maggiorate se le vittime erano bambini. Gli inquirenti stanno ora cercando di accertare l’identità dei partecipanti, eventuali intermediari e il grado di conoscenza che le autorità italiane dell’epoca potrebbero aver avuto dei fatti. Se tutto ciò fosse accertato e confermato, sarebbe una delle pagine più vergognose del nostro Paese. 

In attesa di avere maggiori notizie in merito, soprattuto se non conoscono gli eventi di cui si parlano, volevo segnalarvi “Blokada. Sarajevo, una civiltà sotto assedio, un ottimo podcast prodotto da Bottega Errante Edizioni, scritto e raccontato da Giuseppe Modica e Andrea Baudino, che si concentra proprio sul “lungo e feroce assedio che la capitale della Bosnia ed Erzegovina fra il 1992 e il 1996”.

Da incrocio di popoli, culture e religioni, Sarajevo si trasforma in quegli anni in uno dei terreni di scontro più violenti, con le truppe serbo-bosniache guidate da Radovan Karadžić e Ratko Mladić pronte non solo a conquistare la città, ma anche a distruggere il concetto stesso di comunità multietnica. L’assedio dura ben 1425 giorni, il più lungo della storia bellica del XX secolo. Il bilancio è pesantissimo: 12 mila morti, 50 mila feriti e 35 mila edifici distrutti.

Gli 8 episodi che raccontano questa serie raccontano la Sarajevo prima dell’occupazione, le cause del conflitto e la resistenza dei cittadini durante all’assedio, oltre alle reazioni della Comunità internazionale e la macchina dei soccorsi che si è mobilitata per supportare la popolazione durante l’operazione militare.

Il racconto è costellato anche da testimonianze e memorie sulla vicenda: vengono intervistati la giornalista e scrittrice Azra Nuhefendić, il giornalista e scrittore Gigi Riva, Paola Magoni medaglia d’oro alla Olimpiadi di Sarajevo nel 1984, la regista Aida Begić, l’architetta e interprete Kanita Fočak. Può essere ascoltato gratuitamente su tutte le principali piattaforme di podcast

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