Podcast su Android: le migliori app del 2025
ULTIMO AGGIORNAMENTO: 17/11/2025 by Silvio Spina
Ascoltare podcast su Android è una consuetudine per tantissimi utenti, compreso il sottoscritto: sia per lavoro che per passione, salto sempre dal mio ormai vecchio Pixel a un altrettanto “vintage” (ma comodissimo) iPhone 13 mini, quindi ascolto spesso contenuti audio su entrambe le piattaforme.
Scegliere l’app giusta richiede un minimo di orientamento e di ricerca, soprattutto se state utilizzando le app di default del vostro smartphone Android e non siete soddisfatti. La chiusura di Google Podcasts ha costretto milioni di utenti a migrare verso YouTube Music, e questo ha riaperto tutto il discorso sui player alternativi: quali funzionano meglio, quali sono davvero affidabili, quali offrono strumenti utili e non solo mille funzioni buttate lì.
In questi anni ho passato tantissimo tempo a leggere recensioni, commenti su social e forum, classifiche di settore, cercando di capire quali siano oggi le soluzioni migliori e apprezzate dagli ascoltatori che utilizzano il sistema operativo del robottino verde. Queste sono le migliori 10 app podcast su Android che, numeri alla mano e dopo numerosi test “sul campo”, a mio avviso meritano di far parte di questa particolare selezione.
YOUTUBE MUSIC
È impossibile iniziare questa lista senza parlare di YouTube Music, perché nel bene o nel male è diventata l’app “di casa Google” per i podcast. Se venite da Google Podcasts, probabilmente avete già importato da tempo le vostre iscrizioni in quest’app. Negli ultimi mesi YouTube Music ha finalmente integrato alcune funzionalità che la rendono piuttosto completa e user-friendly.
È una piattaforma enorme, piena di contenuti musicali e video, e il rischio di perdersi nel marasma c’è, ma la sezione dedicata ai podcast è più ordinata rispetto al passato e, soprattutto, l’integrazione con Android è impeccabile. È la soluzione più naturale per chi usa già YouTube da anni anche per molti titoli presenti sulla piattaforma: apri, scegli e ascolti, senza dover ricostruire tutto da zero.
SPOTIFY
Ovviamente nemmeno Spotify ha bisogno di troppe presentazioni. Nel mondo dei podcast è diventato un vero e proprio punto di riferimento, grazie a produzioni originali, contenuti esclusivi e un’interfaccia che milioni di utenti hanno imparato a conoscere e apprezzare. Non a caso l’azienda nord-europea ha siglato di recente un accordo con Netflix per portare i video podcast anche sulla piattaforma streaming a partire dal prossimo anno. L’esperienza di ascolto è un po’ diversa rispetto ai lettori “puri”: qui è tutto un po’ mescolato, musica e parlato convivono nella stessa interfaccia e non tutti amano questo approccio. Ma Spotify rimane comunque un punto fermo, soprattutto per chi ascolta di tutto e vuole essere il più minimal possibile. Inoltre, tenendo conto di molti contenuti esclusivi, sarà necessario averla per ascoltare podcast specifici.
POCKET CASTS
Lo so, non sono particolarmente originale se dico che Pocket Casts è il lettore che consiglio più spesso e che apprezzo. Sono milioni gli utenti in tutto il mondo che la amano, ma certamente non senza motivazioni o solo perché “la scaricano tutti”. Non è dispersiva, non è caotica, non è minimalista al punto da togliere funzioni importanti. È semplicemente una delle app meglio progettate per chi ascolta podcast ogni giorno. L’interfaccia è chiara, la sincronizzazione tra dispositivi funziona benissimo e la gestione della coda è tra le più pulite in assoluto. Ti permette di ascoltare senza distrazioni, ma allo stesso tempo ti dà tutto il controllo che serve. È una di quelle app che, una volta provate, difficilmente riusciresti ad abbandonare. E soprattutto, non ha musica al suo interno, ma solo ed esclusivamente podcast. Se volessi trovare un punto debole: la ricerca a volte non è il massimo, soprattutto se confrontata con app concorrenti, come ad esempio quella che sto per segnalarvi.
PODCAST ADDICT
Credo di non aver mai trovato un’altra app con una funzione di ricerca così estesa e soddisfacente, sia per quanto riguarda i podcast che i singoli episodi. Se Pocket Casts è l’equilibrio, Podcast Addict è l’abbondanza. È la primissima app che ho utilizzato quando ho scoperto l’universo podcast e, anche se non la utilizzo più come principale, è sempre installata e la alterno alle altre. Con Podcast Addict, inoltre, puoi trovare stazioni radio, audiolibri, feed YouTube, livestream e perfino feed RSS tradizionali. È la scelta preferita degli ascoltatori “compulsivi”, quelli che seguono tanti show, vogliono automatizzare tutto e cercano impostazioni per qualsiasi scenario. Non è l’app più intuitiva per chi parte da zero e probabilmente non è la più curata esteticamente, ma è una delle più complete in assoluto. E sui forum di settore (e non) viene citata ancora oggi come la miglior app per “power user”.
AMAZON MUSIC
Seguendo la scia di Spotify, Amazon da qualche tempo ha incluso anche la sezione podcast all’interno della sua app Music. Negli ultimi due anni l’area è cresciuta tantissimo e oggi offre una quantità notevole di contenuti, spesso integrati con il resto dell’ecosistema. Se usate Alexa o avete assistenti vocali Echo in casa, ad esempio, questa è probabilmente l’app che si incastra meglio e subito, senza troppi magheggi o modifiche da fare nelle configurazioni. L’esperienza podcast è semplice, lineare e molto intuitiva, perfettamente gestibile anche con i comandi vocali, ad esempio per richiamare i podcast di news al mattino per tenervi aggiornati o per seguire le ultime puntate dei vostri podcaster preferiti.
SPREAKER
Spreaker è una delle app più interessanti per chi ascolta podcast italiani ma anche per chi li produce. Ha un catalogo enorme di produzioni nostrane, comprese tantissime serie indie che su altre piattaforme non troverete. L’app è pensata per essere interattiva, viva, con commenti, dirette audio e strumenti che mettono in contatto ascoltatori e creator. È una scelta ideale per chi vuole sentirsi parte di una community e non soltanto un consumatore passivo, ma anche per supportare tantissimi ottimi podcaster indipendenti che difficilmente troverete sulle app più blasonate. Oltre al classico streaming/download degli episodi, su Spreaker potreste ascoltare alcuni contenuti “live”.
ANTENNAPOD
AntennaPod può essere considerato un piccolo gioiello dello sviluppo open source: nessuna pubblicità, nessun tracker, nessuna raccolta dati nascosta. L’app è leggera, pulita e sorprendentemente completa, anche senza l’ossessione di dover seguire le grandi piattaforme commerciali. È perfetta per chi ama i feed RSS aperti, per chi vuole un lettore “veramente proprio”, senza raccomandazioni aggressive o funzioni inutilmente complicate. È una delle alternative più consigliate se si vuole un’esperienza trasparente e controllata.
CASTBOX
Castbox è un’altra app tra le più diffuse al mondo, e si vede. Ha un catalogo immenso, un buon sistema di scoperta e una struttura pensata per aiutarti a trovare nuovi show in base ai tuoi gusti. Rispetto ad altre app, è un po’ più “social”: ci sono commenti, community, sezioni curate e tante altre chicche. È la scelta ideale per chi non ama ascoltare sempre le stesse cose e vuole una piattaforma che lo stimoli a cercare contenuti nuovi, a condividere le esperienze di ascolto. Non ha certamente un’interfaccia minimale, ma è a mani basse una delle app podcast su Android più ricche e complete.
PODBEAN
Podbean è un’altra app Android per podcast che definirei “una certezza”. È famosa come piattaforma di hosting, ma da anni è usata da milioni di persone anche solo per ascoltare. È stabile, solida e funziona molto bene per chi vuole semplicemente seguire i propri show senza perdersi in mille impostazioni. Negli anni ha introdotto anche funzioni live e strumenti per i creator, ma per gli ascoltatori resta soprattutto un’app affidabile: tutto è al posto giusto, l’interfaccia è intuitiva e familiare. Da prendere assolutamente in considerazione.
PODCAST GURU
È l’ultima delle app per Android che ho scoperto, e mi ha piacevolmente colpito: un player pulito, leggero, sviluppato con buon gusto. Niente schede inutili, banner fuori posto o funzioni a cui non hai mai chiesto niente: tutto è stato organizzato in modo lineare, con un’interfaccia che sembra fatta apposta per chi vuole ascoltare e non ha bisogno d’altro. Molto interessante l’integrazione con Podchaser, che permette di avere informazioni e recensioni dei vari podcast. Supporta capitoli e trascrizioni quando disponibili e gestisce i download offline con una naturalezza che molte app più note e diffuse non riescono a garantire. Insomma, Podcast Guru è certamente un buon player, affidabile e piacevole, pensato per chi cerca un’alternativa concreta alle solite applicazioni. Secondo me vale la pena provarla.
Se dovessi riassumere tutto in una frase, direi che nel 2025 non esiste “l’app migliore” per tutti: c’è soltanto l’app migliore per i propri gusti, con le funzionalità più adatte alle proprie esigenze. Se volete praticità totale, YouTube Music o Spotify vanno benissimo. Se preferite un lettore serio e bello da vedere/usare, Pocket Casts è impeccabile. Se siete ascoltatori massicci, che amano personalizzare tutto e sono sempre alla ricerca di titoli nuovi, Podcast Addict è un must. AntennaPod è insostituibile per chi ha a cuore la privacy. Castbox, Podbean, Spreaker e perfino Podcast Guru, come abbiamo visto, hanno caratteristiche peculiari e uniche, sia dal punto di vista delle features che dell’estetica.
Ovviamente mancano tanti altri nomi, compresi alcuni dei più importanti: pensiamo ad esempio ad Audible (che ha numerosi contenuti Original), Storytel o ancora le singole app dei produttori, come OnePodcast, RaiPlay Sound, etc…, in cui troverete i titoli esclusivi usciti per queste piattaforme. Ma questo non è certo uno spazio per citarli tutti. Lascio a voi la parola: se anche voi usate un dispositivo Android, scrivetemi nei commenti quale app utilizzate e perché!












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