Migliori microfoni per podcast 2025: 8 modelli davvero validi (anche per chi inizia)
ULTIMO AGGIORNAMENTO: 13/11/2025 by Silvio Spina
Di solito, quando mettete in play un podcast, la prima cosa che vi colpisce non è la sigla né la musica, ma la voce. Se suona chiara, calda e vicina, è probabile che vi conquisti immediatamente.
Scegliere il microfono giusto è una delle decisioni più importanti per chiunque voglia fare podcast con serietà, anche da casa. Come abbiamo visto tante volte qui su ilovepodcast.it, non è necessario avere una produzione professionale alle spalle per offrire agli ascoltatori un contenuto di qualità, ma è importante sapere quale tipo di microfono si adatta meglio a voi, al vostro ambiente e al vostro modo di registrare. Inoltre, non è necessario spendere centinaia di euro: potete trovare microfoni molto validi anche a prezzi più popolari.
Prima di scoprire i modelli più utilizzati e le loro caratteristiche, ecco qualche dritta che potrebbe esservi utile se vi state avvicinando a questo mondo e volete saperne di più.
Il microfono non fa miracoli (ma può migliorare tutto)
Prima di entrare nel dettaglio sui vari modelli da valutare, è giusto fare una piccola premessa: il microfono non è un filtro magico che trasformerà all’improvviso la vostra voce in quella di Francesco Pannofino o Maria Pia Di Meo. Il microfono è solo l’inizio: contano soprattutto l’ambiente in cui registrate, come vi posizionate, un minimo di post-produzione e – probabilmente la cosa più importante – la costanza.
Alla fine è tutto relativo, e non dipende solo ed esclusivamente da quanto spenderete: un microfono da 400 euro in una stanza che rimbomba può suonare peggio di uno da 80 euro utilizzato con un po’ di attenzione. Prima di comprare, quindi, fate attenzione all’ambiente in cui registrate: chiudete porte e finestre, mettete un tappeto, appoggiatevi a una parete con tende o tessuti. Piccole cose che, in realtà, fanno davvero la differenza.
USB o XLR: cosa scegliere davvero
- USB: l’ideale se volete semplicità e un dispositivo “plug and play” che non necessita di interfacce esterne. Collegate e registrate da computer (o da smartphone), in modo facile e veloce;
- XLR: richiede un’interfaccia audio esterna, ma offre maggiore controllo, versatilità e qualità. È la scelta naturale per chi vuole un setup più evoluto;
- Ibridi (USB + XLR): consentono di iniziare subito via USB e passare a XLR in futuro. Sono la soluzione più flessibile per chi inizia oggi ma vuole avere un prodotto che possa essere utilizzato anche in caso di acquisto di un’interfaccia.
Dinamico o condensatore?
- Dinamico: cattura principalmente ciò che ha davanti, riducendo il rumore di fondo. Perfetto per ambienti normali, non trattati acusticamente;
- Condensatore: più dettagliato e brillante, ma registra praticamente tutto. Ideale solo in stanze silenziose e controllate.
Probabilmente la maggior parte dei podcaster potrebbe trovare più comodo un microfono dinamico: vi chiede di stare vicini alla capsula, ma vi regala un suono più pulito e gestibile. C’è da dire, però, che il microfono a condensatore, se usato negli spazi e nei modi giusti, regala sfumature e calore impareggiabili.
Quanto investire davvero
Sinceramente? Non serve puntare subito al top. Il giusto investimento dipende da quanto registrate e da quanto volete crescere nel tempo.
- Se volete spendere relativamente poco (sotto i 100€), i modelli più affidabili sono il Samson Q2U, l’ATR2100x e il RØDE PodMic: perfetti per iniziare senza complicazioni;
- nella fascia media, tra i 100 e i 250 euro, trovate microfoni come il Blue Yeti, il RØDE NT-USB e lo Shure MV7X: un buon equilibrio tra qualità e prezzo, ideali per chi vuole qualcosa in più.
- oltre i 300 euro si entra nel territorio “pro”, con modelli come Shure SM7B, Electro-Voice RE20 e Sennheiser MD421: sono scelte dedicate a chi vuole il massimo o a chi si approccia al podcasting a un livello professionale.
Sul mercato potete trovare anche degli ottimi kit per podcast, che uniscono microfono, cuffie e interfaccia audio in un unico pacchetto.
Veniamo ora alla parte più interessante: quali microfoni usano davvero i podcaster? Qui sotto trovi 8 modelli molto diffusi e apprezzati, le loro principali caratteristiche e i prezzi. Scopriamoli tutti!
Samson Q2U e Audio-Technica ATR2100x: i migliori per iniziare (90-120€)

Se vi avvicinate ora al mondo del podcast, questi sono due tra i modelli che meritano più attenzione. Il Samson Q2U e l’Audio-Technica ATR2100x sono microfoni dinamici con doppia connessione USB/XLR.
Potete collegarli direttamente al computer e, in futuro, usarli con una scheda audio. Un investimento intelligente per chi parte da zero ma ha già l’ambizione di crescere e migliorare anche nella strumentazione.
- Pro: pratici, economici, versatili.
- Contro: materiali semplici, preamp USB non potentissimo.
- Per chi è: chi vuole partire subito senza complicazioni tecniche.
Audio-Technica AT2020: il condensatore economico “bright & clean” (95-110€)

Se state cercando un microfono a condensatore con buone prestazioni e budget contenuto, il Audio-Technica AT2020 è un’ottima scelta. Non è perfetto in ogni ambiente, viste le caratteristiche di questi modelli, ma nelle condizioni giuste può davvero dare qualità al vostro podcast.
Si tratta di un microfono a condensatore XLR (versione base) che richiede alimentazione phantom a 48 V tramite un’interfaccia audio o un mixer adeguato. La capsula è progettata per offrire una risposta in frequenza ampia e una buona gestione degli SPL elevati. C’è anche una versione USB, comoda se non avete un’interfaccia adatta per il modello “standard”.
- Pro: buona timbrica, suono chiaro, molta “aria” e dettaglio sulla voce, costruzione robusta.
- Contro: essendo un condensatore, è più sensibile ai rumori ambientali e al riverbero; richiede un ambiente silenzioso o almeno un minimo trattamento acustico e un’interfaccia che supporti phantom (se puntate sulla versione USB, invece, nessun problema).
- Per chi è: per chi ha già (o è disposto ad avere) un’interfaccia audio decente, registra in una stanza tranquilla e vuole un suono più “aperto” rispetto ai microfoni dinamici.
Shure SM7B: la leggenda da studio (350-400€)

Se osservate attentamente un video podcast su YouTube o Spotify, è probabile che lo abbiate già visto. Il Shure SM7B è un’icona: solido, elegante, con un suono pieno e morbido che molti associano subito alla radio più professionale.
È un microfono dinamico XLR, quindi richiede un’interfaccia audio e un preamplificatore adeguato per poter essere sfruttato al meglio. È perfetto se registrate in uno spazio dedicato e volete un timbro profondo e controllato. Isola bene la voce, riduce i rumori di fondo e regala quella sensazione di “presenza” che pochi altri microfoni riescono a dare in questo modo.
- Pro: qualità broadcast, costruzione impeccabile, voce calda e corposa.
- Contro: richiede un buon preamp o un booster di gain; prezzo alto (350–400€).
- Per chi è: chi vuole uno strumento professionale e ha già un setup XLR di qualità.
Shure MV7+ e MV7X: la versione smart del classico (180-300€)

Sempre di casa Shure, ma decisamente più accessibili del precedente: l’MV7+ viene spesso considerato il fratello minore dell’SM7B, ispirato nel suo design ma più pratico. Offre doppia connessione (USB-C e XLR), quindi potete iniziare subito collegandolo al computer, anche se non avete ancora un’interfaccia audio. È dotato di denoiser, pannello LED multicolore, modalità Digital Popper Stopper e tre profili di riverbero.
Il software “Shure MOTIV” permette, tra le altre cose, di regolare equalizzazione, compressione e distanza dal microfono. Il risultato: costa meno e mantiene un ottimo timbro, ed è alla portata anche degli aspiranti podcaster che non hanno la possibilità di investire troppo denaro per registrare.
Se volete un prodotto meno “smart” e solo XLR, potete risparmiare con lo Shure MV7X, godendo comunque dell’ottima qualità del microfono.
- Pro: versatilità, facilità d’uso, suono caldo e professionale.
- Contro: prezzo medio-alto; l’MV7X richiede interfaccia.
- Per chi è: chi vuole crescere nel tempo, partendo da un setup semplice.
RØDE PodMic: qualità solida, prezzo giusto (a partire da 90-100€)

Il RØDE PodMic è un piccolo carro armato: corpo in metallo, bello pesante, trasmette subito solidità e buona costruzione. È un microfono dinamico XLR pensato proprio per podcasting e streaming, con un prezzo piuttosto accessibile, attorno ai 100€. Nel 2024 è arrivata anche la versione USB, con uscita cuffie e controlli digitali integrati. In entrambi i casi, offre un rapporto qualità/prezzo eccellente.
Il suono è ricco, con un accento naturale sulle basse frequenze. Attraverso un po’ di equalizzazione è possibile ottenere un risultato estremamente soddisfacente, se non addirittura professionale.
- Pro: robusto, voce calda, ottimo prezzo.
- Contro: richiede interfaccia nella versione XLR, serve stare vicini alla capsula.
- Per chi è: chi vuole qualità da studio senza spendere troppo.
Logitech Blue Yeti: il classico dei microfoni USB (100-120€)

Per anni è stato il microfono più consigliato a chi si avvicinava per la prima volta al mondo della registrazione “homemade” (ma non solo): non a caso il Blue Yeti di Logitech è ancora oggi uno dei modelli più diffusi e apprezzati. È un microfono a condensatore USB, quindi molto sensibile e in grado di catturare la voce con grande chiarezza.
Offre diversi pattern polari (cardioide, omnidirezionale, bidirezionale, stereo) e permette di adattarsi a vari scenari: interviste, voci singole o registrazioni ambientali. Tuttavia, in stanze non insonorizzate tende a registrare ogni rumore, dal traffico esterno al clic del mouse. Se usato correttamente, però, può dare grandi soddisfazioni. Anche in questo caso, la cifra è piuttosto accessibile e trovate spesso delle promo.
- Pro: versatile, plug-and-play, buona resa vocale.
- Contro: troppo sensibile in ambienti rumorosi.
- Per chi è: chi registra in spazi silenziosi e cerca semplicità.
Shure SM58: il tuttofare che non muore mai (~100€)

È il microfono “simbolo” per i live, ma anche uno dei preferiti per chi vuole avere un prodotto affidabile, di qualità, senza troppe complicazioni a livello di equalizzazione e resa. Il Shure SM58 è indistruttibile e immortale.
È un dinamico XLR che richiede un’interfaccia, ma isola bene i rumori, restituendo una voce naturale, seppur meno dettagliata rispetto ai modelli da studio.
- Pro: affidabile, costruzione praticamente eterna, prezzo accessibile.
- Contro: timbro meno definito rispetto ai microfoni pensati specificamente per studio.
- Per chi è: chi vuole un microfono solido per iniziare o per interviste dal vivo.
In breve…
| Modello | Tipo | Connessione | Fascia prezzo | Pro principali | Limiti |
| Shure SM7B | Dinamico | XLR | Alta | Suono professionale, voce calda | Richiede molto gain |
| Shure MV7+ | Dinamico | USB/XLR | Media/Alta | Versatile, ottimo timbro | Prezzo medio-alto |
| RØDE PodMic | Dinamico | XLR/USB | Entry | Robusto e caldo | Serve vicinanza |
| Blue Yeti | Condensatore | USB | Entry/Media | Plug-and-play, multi-pattern | Sensibile ai rumori |
| Shure SM58 | Dinamico | XLR | Entry | Affidabile, economico | Meno dettagliato |
| Samson Q2U / ATR2100x | Dinamico | USB/XLR | Entry | Versatile, economico | Preamp USB debole |
| Audio-Technica AT2020 | Condensatore | XLR / USB (versione USB-X) | Entry/Media | Voce chiara e dettagliata, buona costruzione | Richiede ambiente silenzioso e phantom power |
Insomma, ogni podcaster o aspirante tale ha la propria voce, il proprio ritmo e il proprio ambiente in cui può registrare, quindi la scelta non può essere univoca per tutti. Non esiste un microfono perfetto in assoluto, ma solo quello giusto in base alle variabili e al profilo a cui abbiamo accennato prima e all’inizio di questa piccola guida. Un dinamico economico usato bene può dare risultati sorprendenti, mentre un condensatore di fascia pro, se utilizzato male, rischia di deludere amaramente.
Partite da ciò che vi permette di essere costanti e rilassati: la vera differenza, nel lungo periodo, non la fa la scheda tecnica, ma la costanza con cui registrate, pubblicate e migliorate. Il microfono è solo l’inizio per trovare il vostro suono, la vostra voce. E soprattutto: non puntate immediatamente alla perfezione, soprattutto se state cominciando. Testate, provate più prodotti (oggi è possibile farlo, anche sfruttando la possibilità di reso qualora non siate soddisfatti), cercate il modello che vi rende più sicuri, che vi affascina di più, che possa farvi innamorare del viaggio che state per compiere: il resto verrà da sé.
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